E’ di ieri la notizia che il commissario dell’ UE per l’Agenda Digitale Neelie Kroes ha sostanzialmente accettato le richieste dei provider europei inerenti allo sviluppo delle infrastrutture in fibra ottica.
La novità riguarda il fatto che sarà possibile stipulare accordi commerciali tra i provider e i fornitori di servizi via web per con lo scopo di gestire la disponibilità di banda e sicurezza fruibili dall’utenza.
In pratica lo scopo dei provider sarà quello di richiedere soldi alle principali aziende legate al web ( Google, Facebook, … ) per poter sviluppare le reti di nuova generazione a 100 Mb che prevedono l’utilizzo della fibra direttamente nelle case, e che andrebbero effettivamente a migliorare la qualità della navigazione nel web creando indubbi vantaggi ai maggiori portali internet.
Ciò tuttavia rischia di suscitare innumerevoli polemiche. Infatti ci potrebbe essere il serio rischio che a garantirsi un effettivo sviluppo dei servizi possano essere soltanto le aziende più ricche creando una sorta di oligopolio tra i principali siti internet, oppure ancor peggio, che le maggiori società si rifiutino di accettare questa via di mercato vedendola come una sorta di ricatto da parte dei provider, impedendo così lo sviluppo della banda larga in Europa ed il rispetto dei piani dell’Agenda digitale che prevede che entro il 2020 il 50% della popolazione Europea sia raggiunta dalla fibra ottica in casa.
Ciò potrebbe avere conseguenze disastrose soprattutto per un paese ancora in ritardo nello sviluppo delle infrastrutture digitali come l’Italia. Secondo i dati dell’ultimo rapporto Censis/UCSI per la prima volta nella storia la percentuale di utenti che utilizzano Internet supera di circa 3 punti percentuali il 50% della popolazione con un notevole divario tra gli utenti più giovani identificati tra i 14 ed i 29 anni al 87,4% e gli anziani tra 65 e 80 anni al 15,1%. Tuttavia gli utenti che si collegano alla Rete in maniera regolare si aggirano intorno ai 14 milioni, mentre coloro che utilizzano il web per servizi come e-commerce ed e-banking non superano i 6 milioni.
I dati mostrano una sostanziale e continua crescita, tuttavia tenendo conto che ancor oggi in Italia molti comuni non sono raggiunti neppure dalla comune ADSL ( l’altro giorno a casa di un amico sono rimasto quasi spaesato al suono di un vecchio modem a 56K che si connetteva ), l’arresto improvviso delle infrastrutture rischierebbe seriamente di porre un freno a questo trend positivo.
Referenze:
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-07-12/reti-digitali-operatori-europei-pedaggio-aziende-top-192913.shtml?uuid=AaY5fanD
http://punto-informatico.it/3215717/PI/News/censis-italiani-uniti-nel-digitale.aspx